Validità della microscopia nella chirurgia plastica e ricostruttiva
Webinar registrato in occasione di ZEISS P&R Day 2022
Oltre al suo ruolo presso l’Ospedale del Divin Salvatore, Chieh-Han John Tzou, MD è Professore associato di Chirurgia plastica e ricostruttiva presso la Facoltà di Medicina dell’Università Sigmund Freud di Vienna, Austria. Inoltre è Direttore presso TZOU MEDICAL.
Validità della microscopia nella chirurgia plastica e ricostruttiva
La microscopia è diventata uno standard in molte discipline chirurgiche fin dalla sua introduzione in medicina. Grazie ai progressi tecnologici, offre uno spazio infinito per l’innovazione e ha un grande potenziale e valore per l’uso clinico quotidiano. Il cammino dei microscopi operatori è iniziato nel 1921 con l’invenzione dell’elettrocauterizzazione bipolare, con la quale è possibile controllare l’emorragia dei tessuti ed eseguire una dissezione in assenza di sangue. I primi microscopi operatori sono stati sviluppati in collaborazione interdisciplinare con ORL, oftalmologia e ginecologia. Nel corso del tempo, i microscopi si sono fatti strada in molti altri ambiti chirurgici.
Nella chirurgia plastica e ricostruttiva, i microscopi vanno di pari passo con le conquiste fatte nel campo della microchirurgia. La prima anastomosi linfovenosa venne eseguita nel 1962 e nel 2000 si è arrivati alla supermicrochirurgia con anastomosi di vasi di diametro inferiore a 0,8 mm. La terapia chirurgica ibrida del linfedema è un esempio della costante necessità di innovazione nella chirurgia plastica e ricostruttiva, al fine di mantenere o ripristinare l’estetica, la funzionalità e la qualità di vita dei pazienti.
La presentazione principale è seguita da una tavola rotonda di esperti con Chieh-Han John Tzou, MD, Johnson Chia-Shen Yang, MD, Christian Taeger, MD, e Joon Pio Hong, MD, per affrontare argomenti come l’anastomosi linfovenosa (LVA) e il ruolo della formazione e dell’istruzione nella supermicrochirurgia.